Nuovi adempimenti dei costi di spedizione verso il Pakistan: in difficoltà il settore del recupero degli indumenti usati
Le Associazioni A.R.I.U. Recuperatori Indumenti Usati ed UNIRAU Unione Nazionale Raccolta Riuso Riciclo Abbigliamento Usato esprimono profonda preoccupazione per l'ennesimo incremento dei costi di spedizione via mare verso il Pakistan, causato dal riacuirsi della crisi mai sopita e dai recenti scontri militari tra India e Pakistan.

Assistiamo all'ormai ricorrente dinamica per cui le instabilità geopolitiche sempre più diffuse si traducono in rincari non sempre giustificati nella logistica internazionale. Un meccanismo che - come già accaduto lo scorso anno con la crisi nel Canale di Suez - colpisce il comparto de! recupero e riciclo degli indumenti usati, già messo a dura prova da un contesto economico globale sempre più complesso.
Questi aumenti dei costi di trasporto non solo aggravano una situazione già pesante, ma minacciano seriamente la tenuta dell'intera filiera del riutilizzo tessile, una realtà importante dell’economia circolare radicata nel nostro Paese che da anni lavora per dare nuova vita a capi altrimenti destinati allo smaltimento e che a breve dovrà affrontare l’evoluzione prevista a livello europeo con l’introduzione dei regimi di EPR (responsabilità estesa dei produttori),
Il rischio concreto è quello di bloccare un sistema che garantisce servizi ai Comuni, occupazione, sostenibilità e impatti ambientali positivi. A fronte di ciò A.R.I.U. ed UNIRAU chiedono con urgenza l'attenzione delle istituzioni italiane ed europee per contrastare possibili azioni speculative che determinino aumenti non motivati dei costi di trasporto internazionale ed evidenziano che in attesa della istituzione dei regimi di EPR eventuali maggiori costi sui trasporti internazionali non potranno che avere ripercussioni a monte della selezione sugli equilibri economici relativi ai costi della raccolta.
Fonte Unirau