Cesaro Ecomondo 2025
CAMEC trituratori impianti riciclaggio movimentazione materiali

PNRR: 48 progetti della filiera carta e cartone verso il traguardo del 2026

Il 90% delle risorse del PNRR già allocato: investimenti concentrati su nuovi impianti di riciclo, tecnologie avanzate e potenziamento della raccolta di carta e cartone soprattutto nel Sud.

PNRR: 48 progetti della filiera carta e cartone verso il traguardo del 2026

Dietro i numeri del PNRR dedicati alla filiera della carta e del cartone si muove una strategia precisa: rafforzare l’infrastruttura nazionale per la raccolta e il riciclo, riducendo il divario tra Nord e Sud e ampliando la capacità impiantistica. Con 48 progetti avviati e pienamente in linea con la scadenza del 30 giugno 2026, le risorse del Piano si stanno traducendo in interventi concreti che trasformano l’intera rete del comparto.

Ad oggi sono stati allocati 94 milioni di euro sui 105 disponibili. Considerando anche gli investimenti privati, il valore complessivo supera i 280 milioni. Le principali destinazioni riguardano l’ammodernamento di impianti esistenti, la realizzazione di nuove linee per la selezione e il trattamento dei rifiuti cellulosici, l’introduzione di tecnologie ad alta efficienza e l’ampliamento delle infrastrutture per la raccolta differenziata.

Secondo lo studio realizzato da Nomisma per Comieco con la collaborazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, questi investimenti stanno generando impatti concreti: aumento degli investimenti industriali (+6%), crescita dell’occupazione (+3%) e maggiore capacità di gestione e riciclo, elementi chiave per raggiungere l’obiettivo nazionale di almeno 700mila tonnellate aggiuntive di carta e cartone raccolti, che oggi finiscono nell’indifferenziato. Un traguardo nel quale il Sud riveste un ruolo decisivo, essendo l’area con il maggiore potenziale di recupero della frazione oggi ancora presente nell’indifferenziato.

Dove si concentrano gli investimenti

I 48 progetti coinvolgono 13 cartiere e cartotecniche e 35 impianti dedicati alla gestione dei rifiuti cellulosici, distribuiti in 13 regioni. La mappa degli interventi mostra una forte concentrazione nel Mezzogiorno, che riceve il 51% delle risorse (48 milioni di euro). Al Nord è destinato il 27% (25 milioni) e al Centro il 22% (21 milioni).
Il focus degli investimenti comprende:

  • implementazione di nuove tecnologie di selezione e trattamento;
  • ampliamento e potenziamento degli impianti per migliorare capacità e qualità del riciclo;
  • realizzazione di infrastrutture finalizzate a intercettare maggiori quantità di carta e cartone;
  • progetti per la gestione efficiente degli imballaggi compositi a base carta.

Secondo Comieco, questi interventi rappresentano la risposta industriale più concreta alla necessità di incrementare la raccolta differenziata, che oggi si attesta a 3,7 milioni di tonnellate annue con un target di almeno 4,4 milioni. Per raggiungere il traguardo sarà determinante il contributo dei territori con maggiore potenziale di crescita, tra cui le grandi aree urbane.

Un acceleratore per investimenti e occupazione

I progetti finanziati si confermano un vero stimolo per la modernizzazione del comparto: le imprese coinvolte vedranno una crescita degli investimenti al 2030 pari al 6,2% annuo, superiore al 5% stimato in uno scenario privo di PNRR. L’occupazione nel settore è attesa aumentare del 3,3% annuo, a fronte di un dato base del 2,2%.

Le criticità: 11,5 milioni senza destinazione

Nonostante i progressi, lo studio evidenzia anche alcune difficoltà: il numero dei progetti è sceso da 58 a 48 rispetto al 2024, principalmente a causa della complessità degli iter autorizzativi e dei rallentamenti amministrativi a livello locale. Di conseguenza, circa 11,5 milioni di euro rischiano di rimanere inutilizzati se non verrà individuato un meccanismo di riallocazione compatibile con le regole del Piano.
Secondo Nomisma, qualora fosse possibile redistribuire le risorse non assegnate, l’intero settore ne trarrebbe ulteriore beneficio, contribuendo a rafforzare un comparto impegnato in una trasformazione tecnologica e ambientale di lungo periodo.

 


KOBELCO dismantling