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CIC, le criticità del settore compost e biogas biometano da rifiuti

Sono 357 gli impianti che trattano rifiuti a matrice organica e che producono compost e biogas; oltre il 65% della frazione umida viene riciclato attraverso processi integrati che includono una fase di digestione anaerobica. Dal riciclo dei rifiuti a matrice organica, sono state prodotte circa 1,9 milioni di tonnellate di compost e 409 milioni di metri cubi di biogas, valorizzati mediante la produzione di 167 milioni di metri cubi di biometano, 411 GWh di energia elettrica e 169 GWh di energia termica. Ma il CIC evidenzia le criticità del settore.

CIC, le criticità del settore compost e biogas biometano da rifiuti

In Italia, nel 2022, sono state raccolte 7,25 milioni di tonnellate di rifiuti organici, comprendendo la frazione umida (5,46 milioni di tonnellate) e verde (1,79 milioni di tonnellate), con una diminuzione di circa 144.000 tonnellate rispetto al 2021.

Considerando il totale dei rifiuti organici trattati negli impianti italiani, si stima un volume di 8,35 milioni di tonnellate, circa 55.000 tonnellate in più dell'anno precedente. Di questi, il 60% è costituito dalla frazione umida, il 20% dalla frazione verde, il 14% dai fanghi di depurazione e il restante 8% dai rifiuti dell'agroindustria. Dalla trasformazione dei rifiuti organici, sono state ottenute circa 1,9 milioni di tonnellate di compost e 409 milioni di metri cubi di biogas.

Sono i dati diffusi dal Centro Studi CIC del Consorzio Italiano Compostatori (CIC) che ha elaborato e analizzato i dati dal Rapporto Rifiuti Edizione 2023 dell'ISPRA per delineare l'andamento della produzione e della raccolta dei rifiuti organici in Italia.

Lella Miccolis, Presidente del CIC, sottolinea l'importanza del settore del biowaste per l'economia nazionale e nella lotta contro la crisi climatica. Nonostante una diminuzione della produzione nazionale dei rifiuti urbani nel 2022, con una riduzione della popolazione residente e gli effetti residuali della pandemia da Covid-19, c'è stato un aumento della raccolta differenziata, superando il 65%. “Tuttavia come CIC – dice Miccolis - segnaliamo una serie di criticità relative al settore che devono essere affrontate con urgenza: in particolare, bisogna intervenire sull’implementazione delle raccolte differenziate dell’umido su tutto il territorio italiano, migliorare la qualità di quanto raccolto e direzionare correttamente gli investimenti nel settore per arginare gli effetti di una sovra capacità impiantistica”.

La frazione umida rappresenta oltre il 38% dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, con una crescita nella popolazione coinvolta, sebbene ancora ci siano aree con margini di miglioramento significativi. Tuttavia, a fronte di una stabilità complessiva della frazione umida, il CIC evidenzia il rilevante calo della raccolta differenziata della frazione verde, che registra rispetto all’anno precedente un -139.000 tonnellate, proseguendo un preoccupante trend. Oltre il 90% del calo è imputabile alla macroarea del Nord Italia, con in testa la Lombardia che registra nel 2022 una minore intercettazione rispetto al 2021 di ben 73.000 tonnellate.

La raccolta differenziata di sfalci e potature mostra numeri al ribasso fin dal 2015 inizialmente causati da una normativa nazionale disallineata con le politiche ambientali comunitarie, e successivamente da una mancanza di indicazioni precise da parte di alcuni enti locali.

Impianti e produzione compost e biogas

In Italia il riciclo dei rifiuti organici nel 2022 è stato affidato a 357 impianti di trattamento biologico, uno in più rispetto all’anno precedente, autorizzati a trattare circa 12 milioni di ton/anno di rifiuti a matrice organica, oltre 750.000 mila ton/anno in più del 2021. Il totale dei rifiuti a matrice organica trattati ammonta a circa 8,35 milioni di tonnellate, circa 55.000 tonnellate in più dell’anno precedente.

In particolare, sono 283 (10 in meno del 2021) gli impianti di solo compostaggio che producono compost. Salgono a 74 (11 in più rispetto al 2021) gli impianti che trattano i rifiuti a matrice organica mediante digestione anaerobica, in prevalenza integrati con il processo di compostaggio, per la produzione di compost e biogas. Oltre il 65% della frazione umida viene riciclata attraverso processi integrati che includono una fase di digestione anaerobica.

Dal riciclo dei rifiuti a matrice organica, nel 2022 sono state prodotte circa 1,9 milioni di tonnellate di compost, tra ammendante compostato misto (oltre 1 milione di tonnellate), ammendante compostato verde e ammendante compostato con fanghi (oltre 400mila tonnellate ciascuno). Inoltre, sono stati ottenuti 409 milioni di metri cubi di biogas, valorizzati mediante la produzione di circa 411 GWh di energia elettrica lorda, 169 GWh di energia termica lorda e 167 milioni di metri cubi di biometano (in 30 impianti) utilizzabile sia per l’immissione in rete per consumi domestici che per l’autotrazione come carburante rinnovabile, con l’obiettivo di ridurre il ricorso alle fonti fossili.

Ad oggi, l’autosufficienza impiantistica è garantita a livello nazionale e macro regionale. Il Consorzio asserisce che lapromozione di altra capacità impiantistica (anche incentivata economicamente da fondi pubblici) può generare fenomeni di sovra capacità territoriale stante le due condizioni concomitanti: l’avvio all’autosufficienza territoriale e il mancato completamento delle raccolte della frazione umida in alcuni territori. Occorre quindi una maggiore pianificazione strategica nei territori che consideri questa nuova tendenza, per trovare un equilibrio sostenibile tra rifiuto prodotto e impiantistica dedicata.

Inoltre, il CIC ribadisce il supporto all’incremento degli impianti integrati che prevedono la produzione congiunta di compost e di biometano. Tuttavia, è urgente in primis investire per promuovere l’effettivo riciclo con l’obiettivo di migliorare la produzione e l’utilizzo di compost, così da rispondere alla Direttiva europea che stabilisce che il riciclo di materia è prioritario rispetto al recupero di energia.


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